LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Cicerone
Difesa di Milone, 78
 
originale
 
78. Mandate hoc memoriae, iudices. Spero multa vos liberosque vestros in re publica bona esse visuros: in eis singulis ita semper existimabitis, vivo P. Clodio nihil eorum vos visuros fuisse. In spem maximam, et (quem ad modum confido) verissimam sumus adducti, hunc ipsum annum, hoc ipso summo viro consule, compressa hominum licentia, cupiditatibus fractis, legibus et iudiciis constitutis, salutarem civitati fore. Num quis est igitur tam demens, qui hoc P. Clodio vivo contingere potuisse arbitretur? Quid? ea quae tenetis, privata atque vestra, dominante homine furioso quod ius perpetuae possessionis habere potuissent? Non, timeo, iudices, ne odio inimicitiarum mearum inflammatus libentius haec in illum evomere videar quam verius. Etenim si praecipuum esse debebat, tamen ita communis erat omnium ille hostis, ut in communi odio paene aequaliter versaretur odium meum. Non potest dici satis, ne cogitari quidem, quantum in illo sceleris, quantum exiti fuerit.
 
traduzione
 
78 Io spero che voi e i vostri figli assisterete a molti avvenimenti felici nella repubblica; in ognuna di quelle gioiose circostanze, sempre penserete che, vivo Publio Clodio, non avreste avuto nessuna di quelle gioie. Visto che quest'uomo eccezionale sar? console, che ? stata frenata la dissolutezza degli uomini, che si sono infrante le loro passioni, che si sono creati leggi e tribunali, abbiamo una speranza grandissima e, io credo, fondata che questo stesso anno sar? salutare per la citt?. C'? forse qualcuno tanto stupido da credere che sarebbe stato lo stesso se Publio Clodio fosse ancora vivo? E che? Quale certezza di continuare a possedere i beni, strettamente personali e vostri, avreste potuto avere, con un pazzo furioso come lui a fare il bello e il cattivo tempo? Io non temo, giudici, di sembrare uno che, acceso dal risentimento per inimicizie personali, vomita parole di fuoco contro di lui, pi? per soddisfazione mia che per amore della verit?. Infatti, anche se in me era l'odio personale a prevalere, egli era comunque un nemico di tutti, tanto che i miei sentimenti ostili si riflettevano, quasi con la stessa intensit?, nell'odio comune. Non ? possibile spiegare a parole con sufficiente chiarezza, neppure immaginare, quanta scelleratezza fosse in lui, quanta capacit? distruttiva.
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons